Suggerimenti e trucchi per far fiorire il Chalef de Ebbing nel tuo giardino
Al crocevia tra ulivo e salice, elaeagnus x ebbingei è un arbusto decorativo perfetto per decorare il tuo giardino se vivi in riva al mare o in una regione piuttosto fredda.
Le caratteristiche di elaeagnus x ebbingei
- Tipo: arbusto
- Altezza: da 1 a 2 m, da 2 a 5 m, da 5 a 6 m
- Colori dei fiori: Crema bianca
- Nome del frutto: Baia
- Esposizione desiderata: soleggiato, semiombreggiato
- Tipo di terreno: ben drenato, povero
- Fogliame: Persistente
- igienizzante: No
- varietà: Elaeagnus macrophylla, Elaeagnus pungens, Elaeagnus commutata, Elaeagnus augustifolia,…
Origini e peculiarità di elaeagnus x ebbingei
L'elaeagnus x ebbingei (chalef de Ebbing) è un arbusto della famiglia delle Eleagnacee. Il genere elaeagnus comprende una cinquantina di specie sparse in più continenti. La parola elaeagnus deriva da “elaeagnos”, che in greco antico significa “olivo sacro”; forse questo è dovuto alla somiglianza dei frutti dell'elaeagnus con quelli dell'ulivo, albero a sua volta consacrato come simbolo di pace nella Bibbia.
Il nome volgare di "chalef" (salice in arabo) designa gli elaeagnus in generale, senza dubbio a causa di alcuni caratteri comuni (soprattutto a livello delle foglie) con i salici.
Visivamente, il Chalef di Ebbing è un arbusto spinoso alto 2-3 metri (anche se alcune specie possono raggiungere i 5-6 metri). Il vigoroso sviluppo dell'arbusto gli conferisce un portamento eretto e cespuglioso. La sua chioma è molto gradevole: verde intenso con riflessi grigi nella parte superiore e argentata nella parte inferiore.
La fioritura è autunnale: i fiori, a forma di campanule allungate, piccole e biancastre, si notano appena all'ascella delle foglie, a differenza del loro profumo con lo squisito profumo del gelsomino. Il frutto, a forma di pallone da rugby lungo 2 cm, è verde, poi rosso arancio a maturazione in primavera. La sua carne e il seme grande sono completamente commestibili.
Piantagione di elaeagnus x ebbingei

L'arbusto è piuttosto indifferente alla natura del terreno che lo riceve (tollera anche terreni poveri), purché quest'ultimo sia sufficientemente drenato. Il genere Elaeagnus, infatti, può sopperire alla mancanza di nutrienti nel substrato con la capacità delle sue radici, in simbiosi con i batteri, di trasformare l'azoto dell'aria in azoto organico, essenziale per la crescita delle piante.
Si pianta indifferentemente al sole o in zona semiombreggiata. Il suo buon adattamento agli spruzzi di mare e ai venti lo predispone ad una situazione balneare, tuttavia è presente ovunque in Francia, perché resiste molto al freddo (fino a -20°C).
In generale, lo chalef di Ebbing troverà facilmente il suo posto in una siepe, in un topiaria, in un'aiuola o in una bordura, o anche isolato in giardino. È più raro, ma può essere coltivato anche in vaso o in vaso.
Manutenzione e irrigazione dell'eleagnus x ebbingei
Per garantire una crescita senza sorprese, si consiglia un trattamento antimicotico preventivo a fine inverno, utilizzando la poltiglia bordolese. Anche l'aggiunta di fertilizzante organico in autunno sarà utile. Per quanto riguarda l'irrigazione, il chalef ha bisogno che la terra sia sempre un po' umida, non sopporta che la terra si inzuppi o che l'acqua ristagni alla sua base. Da marzo a ottobre, durante il periodo di rigoglio vegetativo, l'arbusto avrà bisogno di più acqua rispetto al resto dell'anno.
Malattie di eleagnus x ebbingei
Il chalef di Ebbing può soffrire di clorosi (carenza di ferro nel suolo) o psillidi. Questi insetti che si nutrono di linfa possono essere sradicati da coccinelle o sirfidi. Se questi predatori naturali non lo superano, l'albero dovrà essere trattato.
Enciclopedia delle piante
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