Tiki Pop, l'America sogna il suo paradiso polinesiano

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Anonim

Paradiso polinesiano fantasticato negli USA degli anni Cinquanta

Fino al 28 settembre 2014, il museo Quai Branly analizza la mania americana degli anni '50 per l'immaginario dei mari del sud con una mostra: Tiki Pop, l'America sogna il suo paradiso polinesiano. La mostra parigina da non perdere quest'estate.

Non c'è posto migliore quest'estate per far sfilare il tuo ukulele sotto il gomito e la tua elegante camicia hawaiana, del museo Quai Branly. Quest'ultimo, infatti, fino al 28 settembre propone una mostra che analizza lo stile Tiki: Tiki Pop, l'America sogna il suo paradiso polinesiano. Emblema della cultura popolare americana degli anni Cinquanta, lo stile Tiki trasmette un'immagine fantasticata dei mari del sud e infonde una vera e propria arte di vivere popolata da luoghi comuni che suscitano invidia: vahines, cocktail e palme da cocco. Menu e tazze di cocktail polinesiani. Primi anni '60 Le influenze di Tiki si possono trovare negli anni '30 nell'architettura, nella decorazione di bar e ristoranti americani. I tetti dei ristoranti e la loro struttura ad A si ispirano alle tradizionali case degli uomini della Melanesia, mentre gli interni sono decorati con statue di legno e vengono serviti cocktail esotici. Ma l'apice della corrente arriva negli anni '50, quando gli americani cercano uno sbocco per lo stressante mondo moderno: la fantasia della vita polinesiana spensierata li raggiunge. Kon Tiki Hotel, Phoenix, Arizona, 1961 La mostra al musée du quai Branly presenta non meno di 400 opere che evocano l'universo Tiki e l'entusiasmo che ha suscitato: statuette, foto, film, registrazioni musicali e documenti d'archivio dal periodo di massimo splendore del movimento negli anni '50 fino al suo oblio in anni 80. Fino al 28 settembre 2014 Musée du quai Branly 37 quai Branly 75007 Paris www.quaibranly.fr