Il design francese e degli interni

Sommario:

Anonim

Un sondaggio sulla decorazione rivela come i francesi arredano i loro interni

E tu, ti piace il tuo arredamento? Alla domanda posta dall'indagine sui francesi e l'arredamento allestita da Immonot, la risposta è chiara e non è l'unica lezione che ci dà questa edificante indagine.

Amiamo, ma rinnoviamo

Questa è la conclusione più essenziale del sondaggio Immonot, i francesi sono a casa. Il 56% degli intervistati afferma di apprezzare la propria decorazione, anche se deve apportare alcune modifiche.Quasi il 40% di loro ha svolto lavori di decorazione nell'ultimo anno, il 14,4% negli ultimi due anni e il 21% negli ultimi tre anni. Senza però essere dipendenti, visto che gli acquisti di oggetti decorativi avvengono solo una volta all'anno per il 28% degli intervistati, una volta a semestre per il 21% di loro e una volta a trimestre per il 24%!.

Quello che preferiamo per la nostra casa

La parte preferita dei francesi nella decorazione?Il soggiorno, favorito dal 73% degli intervistati, davanti a sala da pranzo e cucina ottenendo rispettivamente il 14 e il 6%. Inevitabilmente, dal momento che ci nascondiamo lì, lì riceviamo e, a volte, lavoriamo anche lì! La categoria prioritaria è nientemeno che l'arredo, seguita a ruota da pavimenti, rivestimenti murali e quindi illuminazione. Per quanto riguarda la scelta degli articoli giusti, sorpresa, il design non è assolutamente una priorità e non compare nemmeno sul podio dei criteri di selezione più importanti: prima il comfort, poi il prezzo posto e praticità in terza.

Come comprano i francesi?

E concretamente, come acquistiamo? Iniziamo trovando idee, direttamente nei negozi di arredamento specializzati per il 25% degli acquirenti, nei negozi per il 20% e su siti web come deco.fr per il 17% Per realizzarlo, i francesi sono ancora largamente a favore dei negozi fisici, che rappresentano il 73% degli acquisti. Quasi il 58% degli intervistati preferisce i negozi specializzati e il 22% acquista l'usato nei mercatini delle pulci, negli antiquari o nei siti di rivendita online. Una grande progressione per l'economia solidale, il tutto con un budget compreso tra € 100 e € 399 all'anno per il 37% degli acquirenti, qualunque sia il metodo!.