C'era una volta, in Bretagna, un castello fortificato costruito a strapiombo su un estuario per vigilare sul suo ingresso. Poche guerre e centinaia di anni dopo, una tempesta spazza via tutta la foresta circostante. Perché tutte le cose portano sfortuna, è allora che è nata l'idea di creare un parco sui settanta ettari della tenuta. La foresta abbattuta dall'uragano ha permesso di recuperare la vista che era stata a lungo nascosta sul piccolo fiume costiero del Trieux, offrendo alla tenuta un paesaggio che si apre al di là della proprietà fondiaria. In questa cornice segnata dalla forza del granito e dell'acqua onnipresente, non restava che immaginare modi per valorizzare la grande diversità di ambienti e paesaggi del luogo. È stato l'architetto paesaggista Bertrand Paulet a intraprendere questa missione, creando a sua volta un orto medievale, un giardino dei piaceri, aree boschive e bocage, un palmeto, giardini di rose, un viale di camelie … Tutte queste aree sono soggette a ecogestione che promuove la biodiversità all'interno del dominio. Il parco è diventato anche luogo di espressione scenica e artistica, oltre che supporto di attività didattiche e laboratori naturalistici. Oggi il vento soffia da ovest, quindi andiamo nelle bellissime terre di La Roche Jagu…
Giardino La Roche Jagu
© Cédric BossardAll'incrocio di un sentiero emerge la vista del castello, che offre prospettive sempre nuove sul monumento e sul parco.
Giardino La Roche Jagu
© Cédric BossardSituati nel cuore della tenuta, i quattro giardini cintati di ispirazione medievale accolgono i visitatori tutto l'anno: fioraio, orto, giardino padronale e orto delle erbe permettono ai visitatori di scoprire gli usi delle piante dell'epoca.
Giardino La Roche Jagu
© Cédric BossardIl cestaio del dominio tesse le recinzioni e la plessi dei giardini medievali, questi giardini segreti protetti dalla vista. Qua e là, aperture circolari permettono allo sguardo di fuggire felicemente verso il cielo e il paesaggio circostante.
Giardino La Roche Jagu
© Hervé GuillaumeNella vecchia cava, al riparo dal vento, il palmeto è il luogo più caldo del parco, dove possono fiorire varietà esotiche provenienti da tutto il mondo. Un'evocazione poetica di marinai e viaggiatori bretoni.
Giardino La Roche Jagu
© Cédric BossardIl cortile principale permette di ammirare la facciata in arenaria rosa del castello quattrocentesco. Nel cortile principale, pergole fiorite e mobili contemporanei dell'artista Béatrice Massa, tutti in sfumature di colori e curve, rispondono all'architettura austera del maniero bretone.
Giardino La Roche Jagu
© Cédric BossardAl Domaine de la Roche Jagu, l'acqua è l'elemento più importante. Lo sentiamo scorrere qui, lo vediamo balzare lì e accompagna sempre il camminatore. Vero e proprio parco giochi per tutti, il giardino offre allestimenti tanto armoniosi quanto divertenti.
Giardino La Roche Jagu
© Cédric BossardI giardinieri del Domaine de la Roche Jagu applicano una gestione differenziata in più aree del parco, come lo sfalcio tardivo. Favorendo la conservazione della flora e della fauna locali, queste pratiche fanno del parco un sottile connubio tra gestione ecologica ed estetica.
Giardino La Roche Jagu
© Cédric BossardUna collezione di 350 camelie è presentata nel parco di Roche Jagu. Questo emblematico arbusto della Bretagna fiorisce dall'autunno alla primavera.
Giardino La Roche Jagu
© Cédric BossardLa piscina dei cavalli si trova nelle immediate vicinanze del castello. Un tempo probabile abbeveratoio per gli animali, il bacino ospita oggi opere d'arte attraverso mostre temporanee estive (nella foto: opera di Guillaume Castel).
Giardino La Roche Jagu
© Cédric BossardLa sorgente dello Stanco alimenta le vasche di macerazione e peschiere. Formidabile spazio per il gioco e la creazione, la tenuta invita ogni estate artisti e compagnie a investire nel parco ea comporre con la magia del luogo.